Mateo Llarena | Gt World Challenge Europe | Monza 2024 | Photo: Massimo ConsonniMateo Llarena | Gt World Challenge Europe | Monza 2024 | Photo: Massimo Consonni

Mateo Llarena è nato in Guatemala, ma da sempre è legato all’Italia, corre per Lamborghini nel GT World Challlenge ed è in lotta per il titolo Silver

Nel weekend si conclude il campionato GT World Challenge Europe e Mateo Llarena è in lotta per la vittoria nel campionato Silver. Il pilota si sta affermando nel motorsport continentale con Lamborghini, è nato nel Guatemala, paese estraneo al motorsport, ma da subito ha legato la propria carriera all’Italia e al vecchio continente. Abbiamo avuto l’occasione di una chiacchierata con Mateo, che ha ripercorso la propria carriera con uno sguardo al proprio futuro.

Ciao Mateo e grazi per la disponibilità. Sei nato in un paese storicamente non legato al motorsport. Come hai sviluppato una passione per le corse e come sei arrivato agli sport motoristici?

Ho iniziato a soli quattro anni con il mio primo go-kart in Guatemala. È da lì che inizia il mio viaggio. Il mio amore per gli sport motoristici è cresciuto partecipando a gare locali, ma mi sono reso presto conto che per sviluppare le mie capacità, ho dovuto competere all’estero. Questo mi ha portato in Messico per il kart e infine in Italia nel 2013, dove sono entrato in Mazzotti Corse, aprendomi le porte ad un ambiente più competitivo.

Hai incontrato difficoltà nel tuo Paese quando hai iniziato a correre?

Sì, il Guatemala non ha una forte infrastruttura o cultura per gli sport motoristici. Tutto questo ha reso impegnativo trovare risorse, sponsor e concorrenza adeguata per sviluppare le mie capacità. Ecco perché ho cercato altre opportunità all’estero molto presto nella mia carriera.

Consideri l’Italia una seconda casa pur essendo del Guatemala. Cosa puoi dirci del tuo legame con il nostro paese?

L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella mia carriera. È lì che sono passato dal kart alle auto e ho trovato un ambiente che ha davvero supportato la mia crescita come pilota. La cultura italiana del motorsport è incredibile e ho avuto il privilegio di lavorare con team eccezionali e di imparare da alcuni di essi.

Hai iniziato con i kart per poi passare alle monoposto. Com’è andata la transizione?

Il passaggio dal kart alle monoposto è stato impegnativo ma entusiasmante. Sono entrato nella Formula 4 Serie NACAM in Messico quando avevo solo 14 anni, gareggiando contro piloti di tutte le Americhe. Questo è stato un passo avanti significativo in termini di concorrenza e di esigenze tecniche.

La tua carriera nelle monoposto è stata di breve durata. Perché hai deciso di passare alle corse GT in questo modo così repentino?

Sebbene le monoposto siano un percorso tradizionale, ho ritenuto che le gare GT offrissero maggiori opportunità di crescita e una carriera più lunga. Ho amato le auto, l’aspetto endurance delle gare e la competitività. Mi è sembrata fin da subito la soluzione giusta per me.

Nella Porsche Supercup hai vissuto da vicino l’ambiente della F1. Com’era e cosa pensi della F1 moderna?

Competere nella Porsche Supercup insieme ai fine settimana di F1 è stato incredibile. L’atmosfera è ineguagliabile, altamente professionale ed elettrico. Per quanto riguarda la F1 moderna, è affascinante come questo sport, continua ad evolversi con la tecnologia e le normative, spingendo sempre più in là i limiti.

C’è un pilota di F1, passato o presente, a cui ti ispiri?

Ayrton Senna è una grande ispirazione per me. La sua dedizione, forza mentale e passione per lo sport sono qualità che ammiro profondamente. Tra i piloti attuali, la costanza e l’adattabilità di Lewis Hamilton sono impressionanti.

Dopo appena un anno nella Porsche Supercup sei passato alla GT3. Come mai?

L’opportunità di passare in GT3 mi è sembrato il giusto passo da fare. Mi sono messo in contatto con Luca Del Grosso, il team
manager dell’Imperiale Racing, che ha creduto in me e mi ha aiutato nel passaggio nel Campionato Italiano GT Sprint. Le vetture GT3 si adattavano al mio stile e vedevo un chiaro percorso di crescita nel mondo GT.

In che modo correre in Italia ti ha aiutato a prepararti per il Campionato del Mondo GT?

Correre in Italia mi ha dato una solida base. Il livello della competizione nel Campionato Italiano GT è stato elevato e mi ha aiutato a sviluppare le competenze e l’esperienza necessarie per competere a livello europeo.

Come sei entrato in contatto con Vincenzo Sospiri e come ha contribuito alla tua carriera?

Sono entrato nel team di Vincenzo Sospiri nel 2023 per il Campionato Italiano GT. La sua esperienza come ex pilota di F1 e la sua conoscenza del motorsport di alto livello sono state preziose. Lavorare con lui è stato un onore e un’opportunità di apprendimento.

Facu Regalia, altro ex pilota, è molto legato alla tua carriera. Come ti ha aiutato?

Facu Regalia è stato determinante nel mio sviluppo. Gestisce la mia carriera, mi aiuta con i contratti e funge da drivers’ coach. Le sue intuizioni e la sua esperienza sono state cruciali e anche lui supervisiona la mia preparazione fisica e mentale attraverso il suo programma Road to Success.


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Una delle tue gare più belle nel Campionato del Mondo GT è stata quella di Monza di settembre. Sei d’accordo?

Assolutamente. Monza è stata una gara memorabile. Ho ottenuto la pole position nella classe Silver e mi sono comportato bene durante la gara, anche se si è conclusa con uno sfortunato incidente. Ha mostrato tutto il potenziale della nostra squadra.

Hai programmi per la prossima stagione?

Sì, il piano è quello di continuare nel GT World Challenge con il Grasser Racing Team. Il nostro obiettivo è competere per il titolo del campionato Silver.

Se avessi un budget illimitato, in quale campionato gareggeresti, con quale macchina e con quali compagni di squadra?

Mi piacerebbe gareggiare alla 24 Ore di Le Mans con una hypercar, preferibilmente Lamborghini. Come compagni di squadra sceglierei corridori endurance esperti come Antonio García o Romain Dumas.

In parte mi hai già risposto, ma tra il Gran Premio di Monza di F1, la 24 Ore di Le Mans, il Gran Premio di Monaco e la 24 Ore di Daytona, in quale ti piacerebbe correre e vincere?

La 24 Ore di Le Mans. È l’apice delle gare di resistenza e una vera prova di abilità, strategia e perseveranza. Vincere lì sarebbe un sogno che diventa realtà.

Quali sono i tuoi obiettivi realistici per l’immediato futuro?

Nel breve termine, il mio obiettivo è vincere la classe Silver nel GT World Challenge e continuare a rafforzare il mio rapporto con Lamborghini per diventare pilota ufficiale. A lungo termine, voglio competere e avere successo nelle gare di resistenza più importanti a livello globale.

Grazie mille Mateo, in bocca al lupo per la tua ultima gara e per il tuo immediato futuro. Sicuramente ti seguiremo in questo percorso.

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