ELfyn Evans su Toyota si aggiudica l’edizione 2023 del Rally di Croazia, l’analisi di Pirelli

Al Rally di Croazia Toyota WRC si aggiudica con Elfyn Evans una gara ostica e a tratti quasi da sterrato, nella quale le gomme sono state chiamate a fare un superlavoro per assicurare allo stesso tempo grip, resistenza e durata. La scelta gomme più diffusa è stato il mix tra le P Zero hard (prime) e soft (option), anche se differentemente combinata tra i vari team, con prevalenza ora delle soft ora delle hard.


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Non è mancata la tripletta con prime, option e pneumatici wet, in particolare nella giornata di venerdì, quando il tradizionalmente instabile meteo croato minacciava pioggia. Le precipitazioni sono state scarsissime o del tutto assenti per tutto il week-end. Anche la temuta umidità è stata inferiore alle aspettative, per le temperature generalmente alte durante il giorno.  L’unica scelta veramente controcorrente dell’intero week-end l’ha compiuta domenica mattina Thierry Neuville, uscito con quattro soft senza spare per puntare alla vittoria della power stage. Una scommessa rivelatasi vincente per il belga.

I TRATTI SALIENTI DEL WEEK-END DI GARA

  • La scivolosità dei fondi stradali sui quali la ricerca del grip è stata una delle sfide maggiori per i piloti, soprattutto nei secondi passaggi nei quali è stata scelta la soft, anche se i fondi erano asciutti
  • Le superfici ricoperte da moltissimi detriti, causa i continui e spesso profondi tagli, tanto da presentare tratti più tipici di una gara su sterrato che su asfalto
  • I non rari danni ai cerchi e alle parti meccaniche dell’auto, legate sia alla presenza di pietre sul terreno sia ai dislivelli tra superficie asfaltata e bordo strada; emblematico, da questo punto di vista, quanto accaduto nella SS2 (forse la più dura di tutto il Rally) a Sebastien Ogier e Kalle Rovanpera che nella stessa curva e nello stesso punto hanno subito danni ai cerchi e conseguentemente alle gomme

Le dichiarazioni di TERENZIO TESTONI, PIRELLI RALLY ACTIVITY MANAGER

“L’elemento veramente determinante di questa gara è stato lo sporco che ha caratterizzato tutte le prove speciali, determinando allo stesso tempo un abbassamento del grip, già abbastanza scarso, sul loose gravel e un aumento del rischio di forature e di danni al sistema ruota, a causa delle molte pietre presenti sul tracciato. Da segnalare il doppio lavoro della soft che è stata usata non solo sui fondi umidi, ma anche su quelli pieni di loose gravel, soprattutto nei secondi passaggi, che infatti sono stati generalmente più lenti. L’evoluzione della nostra gamma da asfalto portata a termine lo scorso anno ha dimostrato ancora una volta di poter assicurare anche in situazioni del genere il massimo della prestazione e dell’affidabilità. Nel complesso, direi che è stata una gara davvero complessa per tutti, con alcuni episodi sfortunati, come quelli di cui Ogier e Rovanpera sono stati vittima”.

 Nell’RC2, i cui team hanno in gran parte replicato le strategie della categoria top, ha dominato Yohan Rossel, mentre nello Junior WRC, si è imposto Kelly Eammon.   

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