La Dakar per gli appassionati di motorsport e di rally evoca sempre paesaggi ed imprese lontano dall’ Italia, colline, deserti e percorsi al limite della percorribilità, ma non tutti sanno che la storia della Dakar è presente in Brianza, a Villasanta, comune alle porte di Monza.

Grazie infatti alla passione di 2 amici Angelo e Filippo, parecchi anni fa hanno deciso di salvaguardare un patrimonio a detta loro storico per la Yamaha e per la Dakar, iniziando a collezionare moto e cimeli legati alla casa giapponese e al famoso rally.

Nel loro museo, dedicato a tutti gli appassionati di queste avventure, è possibile trovare circa 70 moto, tutte legate ai fuoristrada ed al mondo dei rally, tra le quali moto originali della gara, altre rifatte dai disegni originali ed alcuni prototipi, pezzi unici al mondo.

Non solo moto all’interno del Museo Dune, ma anche moltissime fotografie, libri, comunicati stampa, trofei e memorabilia, che gli appassionati potranno sfogliare e vedere sotto la sapiente guida di Angelo e Filippo, che sono sempre pronti e disponibili a fare da guide all’interno della mostra, raccontandovi aneddoti e curiosità legate alla storia della Yamaha e alla Dakar.

Ad accogliervi subito entrati troverete la prima moto originale di Ballestrieri, primo italiano a giungere a Dakar, una XT550 del 1983 donata da un Moto Shop di Parma, perfettamente conservata, mentre di rimpetto troverete un’ altra XT500 del ’78 / ’79, prima moto Yamaha importata a partecipare alla Dakar.

1979 Yamaha XT550 (J.C. Olivier)

Proseguendo nella seconda sala i visitatori posso vedere l’evoluzione della Yamaha, partendo dalla fine degli anni ’70 per proseguire anno dopo anno fino ai giorni nostri, passando dalla TT 600 (Tenerè) del 1983 del Rally dei Faraoni di Balletrieri e Bonera ai “prototipi” che la casa giapponese progettò e costruì dal 1986, senza dimenticare le famose “Sonauto”, l’importatore francese che fece correre per prima le moto Yamaha.

1982 Sonauto Yamaha XT550 (Merel)

Dal 1990 la Yamaha decise di partecipare con moto bicilindriche e non poteva mancare nel museo la prima moto di questo tipo, una Byrd modificated su meccanica Supertenerè 750 di Angelo Signorelli, oltre alla più bella, a detta dei più, Yamaha che abbia mai corso la Dakar, che nel 1991 arrivò nelle prime quattro posizioni nella competizione con la XTZ660 Ténéré di Lalay.

1991 Yamaha XTZ660 (Lalay)

Al piano superiore del museo si possono vedere invece moto da cross, regolarità e rally, partendo dalla prima Yamaha del mondiale cross americano del 1968, una DT1 MX per passare al muletto con il quale Everts corse a Namur, senza dimenticare alcuni prototipi, tra i quali una WR450 due ruote motrici, sistema fatto dalla Ohlins e applicato sulle moto a Gerno di Lesmo in casa Belgarda, che produsse solamente 230 esemplari, la numero 1 delle quali presente proprio al Dune Motor.

Per tutti coloro che volessero visitare il Dune Motor, il museo si trova a Villasanta (MB) ed è possibile contattare Angelo e Filippo attraverso i recapiti al sito https://asimusei.it/museo/museo-dune-monza/ , una occasione davvero unica e gratuita per rivivere la storia delle 2 ruote e della Dakar.

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