Cameron Das è l’unico americano presente nei campionati di contorno che seguono la Formula 1 e in questo 2020 si è diviso tra Formula 3 ed EuroFormula Open.

MiP: Bentornato a Monza…

CD: Grazie, qui a Monza mi sto trovando bene, ho una vettura praticamente nuova per me quest’anno, dato che mi sono concentrato sulla Formula 3 e ho guidato questa EuroFormula solamente per una ventina di chilometri al Paul Ricard, quindi sto ancora imparando a guidarla.

MiP: Cosa pensi di questo tracciato?

CD: E’ uno dei miei favoriti, la qualifica qui è molto importante, ma in gara anche partendo dalla decima posizione o comunque nelle retrovie si può comunque puntare alla vittoria, quindi è molto divertente. Nel 2018 in EuroFormula io ed il mio compagno Iorio ci siamo qualificati male in fondo, ma durante la gara abbiamo dato vita ad un grande duello, con sorpassi e controsorpassi, rimontando entrambi una decina di posizioni ed è stato molto divertente.

MiP: Com’ è andata la tua prima stagione in F3?

CD: Non è andata benissimo, la stagione da rookie in F3 è sempre dura per tutti, ma è stata una grande occasione per imparare e sicuramente mi ha reso un pilota migliore. All’inizio è stato molto difficile correre un weekend dopo l’altro, solitamente capita una due volte a stagione di avere dei back-to-back, ma 3 gare in fila mai, credo che abbiamo fatto 10 weekend di gara su 11 (In realtà sono 10 su 12 NdR), quindi è stato molto difficile, soprattutto con i voli, tornare in Inghilterra la domenica sera, sperare di non avere una quarantena da fare e poi volare di nuovo il martedì o mercoledì.

MiP: Sei americano, ma di fatto la tua carriera è sempre stata in Europa…

CD: Sì vero, ho iniziato negli Stati Uniti, ma da subito mi sono trasferito in Europa, sono qui dal 2016, subito dopo un anno passato nel campionato americano di F4 ed in Europa la competizione è decisamente più alta.

MiP: Qual’è il tuo obiettivo, diventare professionista in Europa o tornare negli States?

CD: Il mio obiettivo è la Formula 1, vediamo cosa succederà e quali sono le opportunità che avrò, gli Stati Uniti sono sempre un’opzione, ma qui in Europa conosco molto meglio quasi tutti i principali tracciati e mi piacerebbe rimanere qui a correre da professionista.

MiP: Grazie mille per la disponibilità.

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