Durante le feste Monzainpista ha avuto il piacere di contattare Lorenzo Bontempelli, gentleman driver ormai di lungo corso, che nella vita di tutti i giorni vive e lavora come odontoiatra alle porte dell’ Autodromo Nazionale di Monza, ma che nei weekend si cimenta in pista con le auto GT (…e non solo…).
MiP: Ciao Lorenzo, sei ormai un veterano ormai delle corse, com è nata la passione per le gare?
LB: Ho cominciato nel 1993 con l’allora Formula junior Monza, ma sin da piccolo ero sempre in braccio a mio padre per poter guidare e crescendo facevo le manovre con la macchina nel garage.
La cosa più particolare è stata a 4 anni quando con un maggiolino con a fianco mio fratello di 6 anni ho tolto marcia e freno a mano in piedi sul sedile su una strada di terra a Correzzana e ho percorso 200 metri in discesa per poi fermarmi in piano contro un muretto!!!!
Probabilmente la passione mi è venuta facendo le gare con i carrellotti costruiti con del legno e con cuscinetti a sfera sulla discesa del mio paese gareggiando con amici, dove avevo sempre la meglio su tutti, forse anche perchè ero spericolato così come quando uscivo con la bicicletta da cross.
MiP: La tua più grande soddisfazione sportiva?
LB: Nel 2011 quando ho vinto la gara mondiale del Ferrari 458 Italia Challenge trofeo Pirelli davanti a tantissimo pubblico al Mugello, premiato da Montezemolo, all’epoca amministratore delegato Ferrari, oltre, sempre nello stesso anno, allavittoria finale del GTopen con Ferrari gt3 in coppia con Stefano Gattuso.
Dal 2006 è stato un crescendo di successi e direi che anche quest’ anno potrebbe essere considerato il migliore dove ho vinto il Ferrari 360 Challenge trofeo Pirelli sia italiano che mondiale a Monza davanti ad una marea di pubblico che salutava l’addio di Schumacher alla Ferrari, insomma sono un pò incerto su quale anno scegliere tra i due.
MiP: Hai guidato moltissime vetture, per lo più GT, qual’è l’auto con la quale ti sei trovato meglio, indipendentemente dai risultati, e la gara che vorresti sempre nel suo calendario sportivo?
LB: Come detto ho cominciato dalla F. Yunior Monza che come gavetta è stata una scuola incredibile, 60/70 iscritti, una lotta continua, passando poi alla Renault Megan per 3 anni con dei buoni risultati, mentre nel 2000 il debutto in F. Renault 2000 con 55 iscritti ed un livello di piloti esagerato, molti di loro diventati famosi negli anni successivi.
Nel 2002 il debutto nel mondo GT e da li è stato un continuo susseguirsi di possibilità di guidare delle super car una piu’ bella dell’altra, con una piccola divagazione nel 2019 con una LMP3 Norma nel campionato ELMS.
La migliore è l’ultima che ho guidato, la Ferrari 488 gt3 al Paul Ricard dopo 2 anni che non guidavo una gt3 è stata un’emozione grande e mi sono trovato a mio agio fin da subito, come se l’avessi guidata sempre senza mai smettere.
La gara invece che vorrei nel mio calendario è sicuramente la 24 ore di SPA che ho fatto diverse volte facendo sempre tante ore di guida, e pensare che ho fatto anche il mio peggior incidente lì nel 2012, a causa dello scoppio di un pneumatico posteriore desto alla Blanchimont.
MiP: Ci occupiamo principalmente di Monza, sei nato e vivi vicino all’ Autodromo, cosa pensi e cosa rappresenta per te questo circuito?
LB: Sono nato a Sesto San Giovanni ma dai 4 anni mi sono trasferito a Correzzana (5 km in linea d’aria dalla curva di Lesmo) per poi arrivare a Lesmo da sposato nel 1995 e ho passato la mia infanzia in autodromo passando dalle reti per vedere le prove di tutte le categorie, uscivo da scuola ed andavo a vedere e sognavo che un giorno ci sarei stato anche io in pista a girare, quindi alla tua domanda rispondo: questo circuito rappresenta la mia storia, la mia vita da corsa, il mio debutto, quando sono a Monza mi sento a casa mia e ogni volta è una emozione!
MiP: Hai dei ricordi o degli aneddoti personali legati a Monza?
LB: Quando entravo di nascosto per far firmare un libro dei piloti di F1 dove puntualmente venivo invitato ad uscire dal paddock ma ogni volta riuscivo ad entrarci, oppure la mia prima gara in F. junior con una macchina comprata per 10.000.000 di lire con il carrello e la prima gara fatta con la smania di fare subito bene, però sicuramente il più bel ricordo è legato alla vittoria nella gara mondiale Ferrari 360 Challenge trofeo Pirelli sul podio con Todt e Schumacher che ci hanno premiavano
MiP Di recente hai preso parte all’ ACI Rally Monza, com’ è andata?
LB: Tutto è avvenuto cosi velocemente, mi ha chiamato il team Metior alle dieci di sera nel giorno della chiusura delle iscrizioni dicendomi senza tanti giri di parole : “vuoi fare il Monza wrc rally ?” La mia risposta è stata : “mi piacerebbe, ma non ho soldi!!!”
Dopo un consulto famigliare ho deciso, pensando anche a come avrei fatto a farmi scappare un’occasione del genere, quando ricapita nella vita di correre nel mondiale Rally, unica cosa è che non pensavo di essere l’unico pilota italiano non rallista iscritto!
Non ho provato prima la macchina, una Skoda r5 e sia le condizioni estremamente proibitive che l’inesperienza su quei tipi di percorsi mi hanno messo in difficoltà, ma ho terminato al 32* posto assoluto, dignitoso risultato visto l’andamento della gara e del tempo, comunque una gara pazzesca, bellissima, un vero MONDIALE importante ed essere arrivati in fondo con la macchina sana e salva è stato un gran risultato, arrivare poi tra i primi italiani è stato un successo!
MiP: In passato avevi preso parte anche al Monza Rally Show, che differenze hai trovato tra le 2 manifestazioni? Per un rallista amatore meglio la vecchia versione più semplice, oppure la cosa migliore è sempre quella di competere con i migliori sul tracciato più difficile?
LB: Ho partecipato a 4 Rally di Monza, con il miglior risultato ottenuto come 6* WRC con una Ford 1600 wrc e devo dire che a parte il pubblico che quest’anno mancava fare un mondiale con tracciati misti tra pista, terra e montagna con tornanti e neve e chi più ne ha ne metta non ha paragoni, spero che lo rifacciano e magari esserci con un po’ più di esperienza per essere più avanti come risultato
MiP: Credi che questo nuovo format possa avere un futuro a Monza, magari ancora nel WRC, oppure più plausibile si possa tornare al Monza Rally Show?
LB: Speriamo che la FIA e l’ACI CSAI riescano a raggiungere l’accordo per mantenere MONZA nel Mondiale Rally!
MiP: Il 2020 ormai sarà per sempre l’anno del covid, credi che questo possa influenzare i campionati anche nel 2021, in termini di calendario ma ancora di più in termini di iscritti, vista la crisi economica che questa pandemia ha procurato?
LB: Sicuramente ci saranno grosse ripercussioni e non sarà facile tornare alla normalità, vedremo cosa ci riserverà questa pandemia nella speranza di uscirne il prima possibile…
MiP: Progetti sportivi personali per il 2021?
LB: Non so ancora, spero sempre in una chiamata da parte di qualche team a cui serve un pilota con la mia esperienza GT Bronze!
MiP: Qual è il traguardo, il risultato che vorresti raggiungere prima di smettere con le corse?
LB: Penso di aver avuto una storia automobilistica molto soddisfacente e importante con oltre 150 podi nelle varie categorie di cui oltre 1/3 di vittorie, ho corso con grandi piloti tra cui Massa, Kubica, Pantano ecc. ecc solo per citarne alcuni…Fisichella come compagno di macchina negli ultimi anni (esperienza grandiosa )!!!
Per ora non ho la piu’ pallida idea di smettere di correre, sebbene i miei 55 anni ci sono e non possiamo negarlo, io mi impegno sempre al massimo, allenandomi come posso tra bici, palestra e kart, quello a cui ambisco comunque è la partecipazione alle classiche 24 ore, prima di tutte LE MANS, speriamo che il futuro mi riservi qualche sorpresa positiva, nel frattempo continuo a fare il Dentista impegnandomi come se fossi in una 24 ore!
MiP: Grazie mille e a presto!
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