Avverrà nella giornata odierna l’insediamento ufficiale del nuovo direttore dell’ Autodromo Nazionale di Monza, che succederà a Pietro Benvenuti.
La figura scelta è stata quella di Alessandra Zinno che sarà dunque il nuovo Direttore Generale di Autodromo Nazionale Monza SIAS SpA, società in house di Automobile Club d’Italia che dal 1922 gestisce l’omonimo circuito monzese. La dott.ssa Zinno ha ricevuto i necessari poteri per operare nel ruolo dal Consiglio di Amministrazione dell’azienda, presieduto da Giuseppe Redaelli, dopo la decisione concorde dell’Assemblea Generale dei Soci riunitasi a Roma e resterà in carica per tre anni, subentrando al periodo di interim garantito da Alfredo Scala.
Alessandra Zinno è laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi La Sapienza. Dopo gli studi, partecipa con successo ad un concorso per collaboratore di amministrazione, entrando così in Automobile Club d’Italia nel servizio di pianificazione e coordinamento del sistema informativo. Una brillante carriera nell’Ente la porta a specializzarsi in gestione delle risorse umane, sviluppo del Management e della formazione del personale.
È inoltre componente del gruppo Reti Direttori HR della Scuola Nazionale dell’Amministrazione ed è stata rappresentante ACI in molti Organismi di riferimento nel mondo HR. Prima dell’incarico come Direttore Generale di Autodromo Nazionale Monza, ricopriva il ruolo di Direttore Centrale della Direzione Risorse Umane e Affari Generali dell’ACI.
«La mia nomina avviene in un anno che ha segnato e sta segnando profondamente le vite di tutti, così come i nostri stili di vita e le nostre scelte», spiega Alessandra Zinno. «La pandemia ha costretto il circuito ad affrontare situazioni che non si erano mai verificate prima, come l’assenza di pubblico nel fine settimana del Formula 1 Gran Premio d’Italia, ma ha anche evidenziato che i grandi sforzi organizzativi messi in atto hanno determinato una forza unica e uno spirito di guardare avanti, fondamentali per affrontare la ripresa. I difficili momenti passati ci hanno anche reso consapevoli che l’Autodromo Nazionale Monza “deve alzare lo sguardo”, avere una visione per i progetti di sviluppo che guardi ai prossimi anni».
«Il Tempio della Velocità potrà affermarsi sempre di più come luogo di riferimento per il tempo libero di tutti i cittadini lombardi e più in generale degli appassionati di motorsport nazionali e internazionali, risvegliando il suo potenziale come autentico polo di interesse. In quest’ottica, è opportuno che l’impianto sia gestito con gli stessi principi di un’azienda e abbia come finalità la ricerca dei ricavi e una riduzione dei costi. La razionalizzazione delle risorse sarà fondamentale non solo per garantire una continuità alle attività del circuito ma anche per reperire le disponibilità per investimenti che migliorino l’impianto e rendano la sua fruizione di maggiore attrattiva per il pubblico».
«Come condiviso con il Presidente di Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, lavorerò dunque affinché l’Autodromo Nazionale Monza sia sempre più una moderna azienda che abbia come fiore all’occhiello il motorsport ma che fondi la sua stabilità anche sull’entertainment e sulle esperienze emozionali per il pubblico, beneficiando inoltre dell’importante vicinanza a Milano. Dobbiamo traghettare questa azienda nel Centenario del circuito, il 2022, adottando un nuovo approccio funzionale, volto al raggiungimento di obiettivi propri delle aziende che stanno sul mercato», conclude Alessandra Zinno. Tutti i rappresentanti del board della società hanno espresso al nuovo Direttore Generale la loro stima e fiducia per lo sviluppo di un percorso di ottimizzazione dei processi aziendali interni e di valorizzazione delle ulteriori potenzialità che l’Autodromo Nazionale Monza può ancora esprimere. Il Presidente del circuito Giuseppe Redaelli ha voluto ringraziare Alessandra Zinno per l’impegno assunto e Alfredo Scala che, con grande spirito di servizio e professionalità, ha ricoperto per un interim di qualche mese l’incarico e gestito il Formula 1 Gran Premio d’Italia 2020 in un contesto certamente non facile. (d.c.)