È giunto finalmente il momento della 4 ore di Monza, gara che solitamente si svolge in primavera sul tracciato brianzolo, ma che causa covid è stata spostata in autunno.
Nelle prime ore della giornata cade la pioggia, che abbassa di qualche grado la temperatura, ma soprattutto rende viscido il tracciato, soprattutto nei primi giri nella tradizionale zona che dalla Roggia porta al Serraglio.
In pole position parte la United n. 22 di Hanson e Albuquerque, che cercano il trionfo a Monza al loro quarto tentativo, dopo le 3 vittorie consecutive di G Drive, che oggi parte in seconda posizione guidata da De Vries, Rusinov e Jensen.
Nella categoria Lmp3 in pole è scattata la United di Boyd, Gamble e Wheldon, con in seconda posizione la vettura RLR Motorsport di Jakobsen, Dyson e Grinbergas, mentre per la GTE la Ferrari di Iron Lynx con Schiavoni, Pianezzola e Piccini.
Al via scattano subito forte la United di Albuquerque, la numero 30 della Duqueine Team con Gommendy che guadagna la testa della gara e la 31 del Panis Racing guidata da Canal, ma il vero colpo di scena spetta alla G Drive che in prima variante a causa di un contatto si gira in piena chicane e la vettura si ferma a cavallo di un cordolo, perdendo molto tempo e rientrando in pista staccata di 1 giro.
Al via nella classe Lmp3 parte benissimo l’ Eurointernational di Kari, Maulini e Baratto, mentre nelle GT la Ferrari poleman della Iron Lynx allunga sulla Porsche del Team Proton.
Il tracciato ancora umido nei primi 10 minuti di gara provoca alcune uscite di pista che innescano l’uscita della safety car per ripulire il tracciato e proprio prima della ripartenza il nuovo colpo di scena, alla staccata della Parabolica la vettura del Panis Racing sbaglia le distanze e provoca un contatto con il posteriore del leader Gommendy, questo contatto provoca la rottura della luce anteriore sinistra e il team è costretto ad una soste ulteriore ai box, perdendo la testa della gara.
Mentre col passare del tempo le 2 United in Lmp2 guadagno terreno, in staccata della Ascari dopo la prima ora avviene un contatto tra la di e la Iron Lynx leader di GTE, che è costretta al ritiro, dopo aver dominato la prima parte di gara.
Gara sfortunata all’inizio anche per la Ferrari gemella tutta al femminile per il team, che a causa di noie meccaniche è costretta a lunghe soste ai box, ma in continua rimonta, mentre l’altro equipaggio al femminile, nell categoria Lmp2 con alla guidata la Calderon, Floersch e nella prima metà di gara rimonta fino a portarsi in ottava posizione, alla loro primissima apparizione a Monza in una gara endurance.
Nelle ultime 2 ore di gara in classifica generale è battaglia tra la United numero 22 e la High Class, con Albuquerque che riesce a guadagnare un massimo vantaggio di 30 secondi, mentre in terza posizione la United gemella con alla guida guadagna terreno.
In classe Lmp3 continua la leadership dell’ Eurointernational con, mentre in seconda posizione si alternano e.
In GTE invece si affaccia alla testa della gara la Porsche della Proton, con alle spalle le Ferrari del Kessel Racing.
Sul finale di gara torna qualche goccia sul tracciato che però non influisce sulle condizioni dell’asfalto e sulla scelta delle gomme, con alla bandiera a scacchi al termine delle 4 ore che vede una storica doppietta United, con Hanson e Albuquerque che riescono a conquistare la gara monzese, ma anche il titolo della European Le Mans Series 2020, in seconda posizione la gemella di Brundle, Van Uitert e Owen, chiude il podio la Dragonspeed di Hedman, Hanley e Milesi, che nell’ultima mezz’ora guadagna il podio sulla High Class.
In classe Lmp3 trionfa il team Eurointernational di Kari, Maulini e Baratto, con 1 giro di vantaggio sulla vettura della United di Gamble, Boyd e Wheldon, mentre a chiusura del podio la Realteam Racing di Garcia e Droux.
In classe GTE trionfo della Ferrari del Kessel Racing con alla guida Broniszewski, Perel e Cadei, secondi Ried, Picariello e Beretta con la Porsche del Team Proton, terze le IRON DAMES Gostner, Frey e Gatting che chiudono una gr in rimonta dal primo giro.
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