In questi giorni abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Pietro Mazzo e Luigi Monguzzi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione degli amici dell’Autodromo, che ha sede proprio all’interno dell’impianto monzese.

MiP: Potete indicarci la storia della vostra associazione, come e quando è nata, cosa  vi ha spinto a fondare l’associazione?

ASAAP: Siamo nati nel 77, momento particolarmente difficile per l’impianto, e tu lo sai meglio di me, quanto si è fatto per difenderlo e non solo in quell’anno ma anche qualche tempo dopo dall’assalto di chi voleva farlo hiudere Siamo riusciti a dimostrare l’importanza ed l valore dell’impianto per tutta la Brianza e non solo, permettendoci così di farci conoscere nel mondo e di avere un ritorno economico.

Di altissimo livello e di importanti eventi legati al GP di Monza nel mondo è sinonimo da GP.

Per noi l’autodromo rappresenta quanto di determinante sia l’impianto per la città di Monza e per l’indotto che esso crea a favore di tutto un tessuto commerciale che opera sul territorio alla grande grazie all’attività della pista.

MiP: In questa situazione, come è cambiato il vostro calendario di manifestazioni e ci sarà eventualmente la possibilità di recuperarli in autunno oppure tutto rimandato al 2021?

ASAAP: Poco prima dell’inizio della pandemia siamo riusciti a festeggiare il suo 90° compleanno, di qualche mese maggiore di Bernie Ecclestone, con il quale ha intrattenuto rapporti cordiali anche a causa di essere coetanei. La nostra attività è ferma da fine febbraio, ultimo atto la giuria del nostro concorso fotografico giunto alla 34° edizione con sempre Ercole Colombo a dirigere il comitato giudicante. La premiazione ed esposizione delle foto vincenti doveva svolgersi in sala civica a Biassono,  la municipalità è al nostro  fianco da svariati anni, lo scorso 28-29 marzo, naturalmente tutto rinviato. Avevamo anche appuntamento in archivio ACI Milano per programmare la solita mostra fotografica di contorno al GP. Dopo avere ricordato, negli anni scorsi, Fabrizio Pirovano, Alberto Ascari , Jackie Stewart questo anno si voleva celebrare  il ricordo di Gilles Villeneuve

Ma anche qui tutto in alto mare, con la prospettiva sciagurata di un GP a porte chiuse quando a fine febbraio avevamo già quasi esaurito le richieste degli amici disabili che volevano venire al GP di settembre.

Si prospetta un anno sabbatico, speriamo di fare come il grande Alain Prost che dopo un anno di fermo è ritornato da campione.

MiP: La vostra mascotte è un orsetto, come mai questa scelta?

ASAAP: Quell’orso, mascotte della Hesketh racing, ex scuderia di F1 per un breve periodo, è simbolo della passione pura senza compromessi, di una passione senza limiti e confini, di un amore puro ed incontaminato per gli sport motoristici. Il mio orso è un simbolo che viene da lontano, da quegli oramai definiti “mitici anni ’70 “: strani davvero quegli anni, li ricordo pieni di luce e soprattutto di eccitazione, si viveva in uno stato di trepida attesa di chissà quale cambiamento, di una svolta epocale nella vit a di tutti i giorni, sembrava essere sulla rampa di lancio verso la nascita di un mondo diverso … Invece non è cambiato niente.

MiP: Quali difficoltà ha incontrato l’associazione nel corso degli anni con la gestione dell’autodromo, visto che la vostra sede è proprio all’interno dell’impianto (un esempio la tribuna in Ascari e la sua gestione, ma anche la presenza del tram, ecc ecc)? Com’è cambiato il vostro rapporto con la nuova amministrazione?

ASAAP: La nostra collaborazione con la SIAS è basata sul rapporto di fiducia reciproco che ci permette di poter

coordinare e progettare eventi che possano dare lustro e importanza al nostro impianto.

La possibilità di gestire una tribuna, a suo tempo, ci permetteva di poter ospitare almeno 300 disabili nei 3 gg delle corse con grande soddisfazione sia da parte loro che da parte nostra attraverso il nostro tram e con la possibilità di disporre di una tribuna avevamo ormai ben delineato la nostra politica associativa che rappresenta l’anello di congiunzione tra le varie realtà esistenti in città, e Autodromo stesso.

Fino a qualche anno fa avulso dal tessuto cittadino e quindi siamo riusciti e creare un tutt’uno che ha portato successo all’immagine dell’Autodromo stesso. Con la nuova gestione sia della conduzione SIAS (ACI ROMA) sia dell’organizzazione Gran Premio, il tutto stà

cambiando ma, per quanto ci riguarda, non cambierà il nostro rapporti con SIAS ed i propri dirigenti che sono il capitale umano per un progetto speriamo futuro; oltre a quanto di disastroso stiamo vivendo in questa pandemia.

In primavera sono state abbattute le tribune in Ascari, compresa la nostra, ma ci è stato promesso che saranno ricostruite a breve, anzi sarà ricostruita perchè da quanto ci è stato riferito sarà una tribuna unica e non più divisa, con uno spazio riservato proprio alla nostra associazione con accesso ai disabili.

MiP: Secondo voi quali sono i pregi e i difetti di questo impianto? Quali cosa sono da migliorare per ammodernarsi?

ASAAP: La più grave lacuna rimane la perdita della SBK e il motociclismo in generale. Il ritorno delle 2 ruote appare nebuloso in prospettiva di breve termine, a noi il compito di tenere acceso la fiammella della speranza e riproporre sistematicamente il tema alla nuova dirigenza.

MiP: Grazie delle informazioni e speriamo di poter presto tornare a salire sul tram in autodromo!

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