Monzainpista ha incontrato Federico Malvestiti, pilota brianzolo che nel 2020 esordirà nel campionato FIA Formula 3.
MiP: Grazie Federico per la disponibilità, hai appena firmato per gareggiare in Formula 3, categoria che hai assaporato la scorsa stagione in Inghilterra, esperienza con alti e bassi, che aspettative hai invece per il 2020?
FM: Innanzitutto sono molto contento per aver firmato con Jenzer, è una grande opportunità che si presenta e devo ringraziare prima di tutto quelli che lo hanno reso possibile e le aspettative sono sicuramente di imparare il più possibile, cercare di portare più punti al mio team e se dovessimo avere l’occasione anche fare qualche podio.
Ho esordito l’anno scorso nella categoria nella gara di Silverstone come wild card, un’esperienza incredibile anche se un pò sfortunata, mi sono dovuto ritirare nella prima gara, però ci siamo fatti valere in gara 2, anche se non è stato semplice partendo dall’ultima posizione, ma siamo comunque riusciti a risalire un pò e ho imparato a gestire le gomme, cosa molto molto importante in questo campionato alla quale non ero abituato in Formula 4 e in Renault.
MiP: Hai citato Formula 4 e Formula Renault, nel campionato italiano 3 stagioni complete e Renault l’anno scorso, al di là delle caratteristiche tecniche, quali differenze ci sono tra queste due vetture a livello di guida, considerando che hai guidato sui circuiti con entrambe le monoposto?
FM: Lo stile di guida è molto simile per quanto riguarda la Formula 4 e la Renault, mentre il salto si sente molto passando in Formula 3 perchè, a parte l’enorme potenza della macchina, vi è un notevole aumento di downforce e l’approccio in Formula 4, avendo avuto l’opportunità di provare in quasi tutti i circuiti italiani, è un pò più semplice e già in Formula Renault lo scorso anno è stato un pò più difficile perchè non ho avuto la possibilità di fare test prima su molte piste e quindi dovevo un pò arrangiarmi da subito nel free practice; quest’anno sarà ancora più difficile in quanto abbiamo pochissime giornate di test, però ho avuto di provare le piste l’anno scorso con la Renault in un anno un pò propedeutico in preparazione a quest’anno dove l’obiettivo era solo quello di imparare i circuiti in vista di questa stagione.
MiP: A proposito di test, quelli prestagionali in Bahrain sono confermati?
FM: Sì al momento (fine Febbraio NdR) sono confermati e speriamo di partire dall’Italia perchè lì non è una zona a rischio, ma il problema è per chi arriva dal nostro paese.
MiP: Luglio 2018 a Imola la prima vittoria in Formula 4, che emozioni hai provato?
FM: Per me è stato un momento fantastico e per tutti quelli con cui ho lavorato prima, a partire dal mio preparatore Francesco, mio padre e tutti quelli che ci hanno sostenuto, abbiamo lavorato tanto in estate sono stato quasi 3 settimane dal team in Svizzera per stare con loro e rafforzare il rapporto e alla fine siamo riusciti a conquistare la prima vittoria, a Imola dove ho avuto un brutto incidente nel mio primo anno in Formula 4 con Antonelli Motorsport dove alla Rivazza 1 mi sono capottato più volte, ma senza conseguenze, solamente un pò di paura la volta successiva che lo affrontata, ma tutto nella normalità.
Nel 2018 invece è stato un grandissimo weekend, conquistando 2 pole position su 3, in gara 1 non ero riuscito a vincere, forse un pò per l’emozione, finendo secondo, ma in gara 3 ce l’abbiamo fatta.
MiP: Hai citato la preparazione atletica, come cambia in prestagione e durante la stagione, quali esercizi fai, come ci si prepara?
FM: Nel periodo invernale è il periodo in cui si spinge maggiormente, si construisce anche la massa muscolare, si aumenta la forza e si fanno tanti esercizi aerobici, mentre durante la stagione si cerca solamente di mantenere la performance senza sovraccaricare il fisico per arrivare al 100 x 100 nel weekend di gara.
Il singolo allenamento prevede una parte aerobica, bicicletta o corsa, per poi proseguire con esercizi di potenziamento fisico, soprattutto per il collo, per la parte superiore del corpo e per i glutei che sono molto importanti. Abbiamo anche provato a fare esercizi con il casco, ma ci siamo accorti che non paga più di tanto e non lo usiamo più, diventava solamente un ingombro, quindi abbiamo deciso di utilizzare degli elastici o dei pesi per rafforzare il collo, mentre negli allenamenti di boxe per aumentare la temperatura e quindi simulare un pò le condizioni di gara, indosso delle tute di plastica che servono appunto per sudare di più; la boxe mi è stata consigliata dalla mia mental trainer e serve a prepararmi alle gare in quando vi sono molte similitudini tra i due sport perchè l’aggressività che esce nel pugilato è la stessa che serve in gara e la mentalità con la quale si affrontano gli incontri di boxe è la stessa di quando si è in auto, bisogna sempre scegliere se attaccare o difendere, così come quando si guida si deve scegliere se superare o non essere superato e quindi questo sport mi aiuta a dare il massimo.
MiP: Sei un pilota aggressivo che preferisce dare tutto al primo giro oppure di conserva?
FM: Cerco di guadagnare più posizioni possibili, ma senza prendere rischi perchè come si dice sempre la gara non si vince alla prima curva, quindi non ha nemmeno senso guadagnare tante posizioni al primo giro e rischiare ad esempio di rompere l’ala e buttare via tutto, perciò cerco sempre di arrivare in fondo cercando di essere più aggressivo possibile.
MiP: Che rapporti hai con i tuoi compagni di squadra?
FM: Non conosco ancora i compagni di questa stagione (Nannini e Williams NdR), li conoscerò meglio in Bahrain, ho avuto modo solamente di parlare un pò con Williams, australiano, e ci troviamo abbastanza bene insieme, arriva da 2 anni di EuroFormula, però non ci conosciamo, così come con Nannini, ma avremo tempo per conoscerci.
MiP: Ci occupiamo di Monza, pista che più di casa per te non può essere vivendo a due passi dal circuito, cosa ne pensi?
FM: Il circuito per me è speciale, essendo nato qui da quando sono piccolino appena sento il rumore di una macchina tutti i weekend vado subito a vedere chi e cosa corre e inoltre è il mio luogo di allenamento, vado sempre a correre lì, di conseguenza quando corro in pista è una sensazione che non riesco ad avere sulle altre piste. Il circuito in sè a me piace, per molti altri piloti non è così perchè non ci vedono nulla di speciale, però a me piace, con questi rettilinei lunghissimi, velocità incredibili e poi la parabolica dove si deve avere il pelo sullo stomaco per affrontarla. In sè non è la Parabolica la curva più difficile da affrontare, ma ci sono violente staccate in fondo ai rettilinei dove è facile perdere i punti di riferimento e di conseguenza sbagliare e perdere del tempo, ad esempio con la Formula 3 si arriverà in fondo al rettifilo di partenza a 310 all’ora e sarà davvero difficile essere precisi ad ogni giro e non perdere terreno.
MiP: Ricordiamo che Alex Peroni nella gara di Monza è letteralmente decollato su un dissuasore all’uscita della Parabolica, che ne pensi?
FM: Quel dissuasore lì c’era anche in Formula Renault ed è da quando hanno asfaltato la via di fuga che viene messo e serve per mantenere i piloti in pista e non farli eccedere con i track limits, per me non è un grande problema, ci ho corso e sono riuscito a superare anche all’esterno nella Renault e non ho preso il dissuasore, è comunque un punto molto critico del quale si parla molto con gli ingegneri di pista quando si fa il track walk e da dentro l’abitacolo non è così semplice da evitare viste le velocità alte e i tempi di reazione molto bassi, anche se da fuori col senno di poi sono tutti bravi a criticare.
MiP: Gara a Monza nel 2019 sotto un incredibile diluvio, che ha condizionato la tua gara, dopo una gara 1 il sabato fatta molto bene, mentre la domenica…
FM: Il sabato con gara asciutta partendo ottavo sono riuscito ad arrivare quinto, invece la domenica abbiamo avuto dei problemi in qualifica in quanto la pista si stava asciugando e avevamo montato il secondo set di gomme nuove da bagnato e non siamo riusciti a scaldarle in tempo e ci siamo qualificati parecchio indietro e la gara è stata sotto il diluvio con soli 2 giri di gara e tutta dietro alla safety car, cosa successa anche in Ungheria. Io ero favorevole a gareggiare senza le bandiere gialle perchè le macchine sono sicure e non vedevo tutto questo rischio e avrei corso senza problemi, soprattutto per tutto il pubblico che avevo.
MiP: In questa stagione affronterai dei nomi che già hanno detto la loro, chi pensi possa essere il favorito?
FM: Sicuramente partiremo tutti alla pari, con tanti rookie, ma quelli più avvantaggiati sono quelli che hanno già gareggiato in questa categoria l’anno scorso e che quest’anno si trovano nei top team, ho già corso contro Fittipaldi in Formula 4, ma ci sono anche tanti piloti che non conosco, quello che posso dire è che in questi anni sono migliorato tanto e quindi puntiamo a giocarcela di nuovo. Le mie aspettive sono quelle di qualificarsi nei primi 10/15 e poi cercare di sfruttare la griglia invertita per guadagnare posizioni, perchè è comunque molto difficile competere con team come Prema, Art e Hitech che sono comunque molto forti.
MiP: Chiudiamo con il tuo casco…
FM: Ho mantenuto i colori, ma la livrea è cambiata la scorsa stagione, l’arancione fin da piccolo è il mio colore preferito e ho aggiunto il nero per richiamare il carbonio e per dare maggior contrasto, con anche alcune stelle che sono sempre state nei miei caschi.
MiP: Grazie Federico e buona preparazione, non vediamo l’ora di tifare per te a Settembre!