Monzainpista ha incontrato il pilota americano jaden Conwright, nell’ultima stagione impegnato nella Porsche Carrera Cup Italia con Dinamic Motorsport.
MiP: Ciao Jaden, iniziamo da dove è finita la stagione, Porsche Carrera Cup Italia, ultimo round a Monza e ancora tutto da assegnare, come consideri la stagione?
JC: Credo che la mia stagione sia stata eccellente!!! Ho iniziato l’anno senza nessuna grande aspettativa, dato che si trattava della mia primissima stagione con vetture GT, così battagliare per il campionato fino all’ultimo round, all’ultima gara del weekend è stato qualcosa di davvero inaspettato e grandioso!Col senno di poi è davvero un peccato non aver avuto l’opportunità di conquistare il campionato, dopo essere arrivati così vicino, ma la classifica finale non toglie nulla a tutte le soddisfazioni che ci siamo tolti durante la stagione.
MiP: Che ne pensi di Monza, l’ hai affrontata sia a ruote scoperte con una F4 in passato che quest’anno con una Porsche, differenze nell’approcio?
JC: Amo davvero tanto questo tracciato sia per le sue velocità e la sua storia, ma anche e soprattutto perchè qui ho sempre ottenuto ottimi risultati; c’è sicuramente una grande differenza tra guidare una Formula e una GT, dato che la Porsche è molto più pesante, ma allo stesso tempo ha una velocità di punta di quasi 40 Km/h superiore ad una F4 sul dritto. Da considerare anche come su una Porsche si attaccano i cordoli con molta più irruenza, quindi tutto l’approccio mentale durante la gara è completamente differente, entrambe le macchine sono per ovvi motivi completamente differenti e hanno due “personalità” opposte, alle quali bisogna adattare il proprio stile di guida per trarre il meglio da esse.
MiP: Dopo una parentesi iniziale nei Kart sei passato alla F4 in Europa, successivamente una parentesi in Asia con la F3 e ora la Porsche Carrera Cup Italia, come mai hai scelto di abbandonare le Formula per le gare a ruote coperte? Nella tua testa meglio la Formula o la GT?
JC: Ho avuto una occasione incredibile con Porsche e ho deciso di cambiare lo scorso anno, anche se mi piacerebbe guidare nuovamente una Formula se avrò l’opportunità, ma ora sono al 100 % focalizzato sulle GT. Riguardo a ciò che preferisco, nulla batte un giro in qualifica con una Formula delle categorie minori, grazie all’alto downforce che si ha, ma di contro le battaglie sportello contro sportello che si hanno nelle GT è qualcosa che manca assolutamente nelle categorie a ruote scoperte, quindi personalmente credo di non avere una categoria preferita, dato che entrambe hanno degli aspetti unici che mi piacciono molto.
MiP: E’ stato difficile arrivare prima in Europa e poi in Asia da solo a una così giovane età (15 anni NdR)?
JC: Guardandomi indietro devo dire che il passo fatto è stato decisamente lungo e oltre le mie aspettative, all’epoca ero solamente un teenager un pò naive che ciecamente stava inseguendo un sogno, così qualsiasi decisione, qualsiasi scelta, anche quella di passare da solo dagli States all’Europa, non trovava il giusto ragionamento razionale nella mia testa. Tuttavia devo ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato in questi 4 anni lontano da casa, sono davvero molto fortunato ad avere tante persone che mi aiutano e che mi facilitano un pò questa mia vita molto lontano da casa.
MiP: Parliamo del 2020, ti vedremo di nuovo con Dinamic Motorsport?
JC: Al momento non abbiamo ancora concluso nulla di ufficiale, ma abbiamo un’idea su ciò che vorremmo fare e correre nuovamente con Dinamic Motorsport è una delle opzioni primarie, quindi spero avremo presto notizie ufficiali da darvi per la nuova stagione!
MiP: Quali sono i tuoi obiettivi nei prossimi anni? Essere pitola Formula, GT oppure Nascar o Indycar come molti piloti statunitensi diventano?
JC: Onestamente il mio obiettivo è riuscire a competere in un campionato importante con grandi piloti, al momento mi piace solamente correre in auto, indipendentemente dalla categoria, quindi spero vivamente di aver la possibilità di correre ancora per molti anni a venire. Se dovessi scegliere un campionato specifico, mi piacerebbe molto avere l’occasione di competere nell’ IMSA.
MiP: Hai un pilota preciso, presente o passato, dal quale prendi ispirazione e che ammiri?
JC: Non credo di avere un pilota nello specifico, ognuno ha la sua storia e circostanze che hanno dovuto affrontare per arrivare al top del motorsport, sia nel passato che nel presente.
MiP: Grazie mille per la disponibilità, con la promessa di risentirci per l’annuncio ufficiale per la stagione 2020, ti auguriamo una grande stagione!
JC: Grazie a voi, a presto!